Si è tenuta a Como sabato 27 luglio una riunione promossa da Socialisti in Movimento della Lombardia aperta ad esponenti di altre formazioni politiche.
Un incontro per preparare il dopo agosto e fare sintesi sullo stato dell’arte delle nostre iniziative.
Riunione interessante, con interventi di grande valore, capaci di sapere leggere la realtà con occhi contemporanei e per individuare il percorso del che fare e dare risposte concrete.
Considerando che oltre agli esponenti di Socialisti in Movimento erano presenti militanti in altre formazioni politiche (Pd, Psi e Articolo 1) qualche differenza di valutazione, come è naturale che sia c’è stata, ma complessivamente sono emerse importanti opinioni comuni.
– C’è consapevolezza del socialismo come necessità, l’alternativa è la barbarie mondiale e locale.
– Chi crede nel socialismo (anche inconsapevolmente, socialisti con la tessera, socialisti senza, apolidi, espressione delle diverse formazioni, associazioni, gruppi, movimenti e circoli, ama anche insoddisfatti in altri partiti, di tutto ciò che rappresenta la galassia della sinistra/socialista) crede anche che avremmo tutti bisogno di una nuova forza politica di riferimento, L’assenza di tale forza fa si che molti cittadini non si sentano rappresentati da nessuno.
– Questa forza dovrebbe dichiaratamente chiamarsi “socialista” (opinione prevalente). Il nome e la cosa non possono non coincidere. Per molti presenti questa è ormai questione dirimente per capire se è effettivamente sia maturo anche in altri non socialisti la volontà di costruire una forza politica espressione del socialismo del futuro, come almeno a parole molti ormai dichiarano.
– Una forza del socialismo come espressione profonda del socialismo come necessità. Quindi non un partito dei socialisti, ma un partito per il socialismo.
– Un processo di questa natura deve nascere nell’unità di tutti coloro che si riconosco nel socialismo e che ci stanno. Nello stesso tempo, tutti concordano, che non esiste al momento nessuna formazione politica o piccolo partito che può pensare di far da solo, o di essere esso stesso punto di riferimento per gli altri, o peggio ancora pensare di essere il “collante” di tutti gli altri.
– Quindi si apre una fase nella quale ognuno dovrebbe essere disponibile ad andare oltre le proprie sigle o gruppi o partiti, per costruire con umiltà un fatto nuovo, grande e unitario,
– Per fare questo bisognerà parlare con tutti, ripartendo dai valori dl più antico socialismo e non solo, unire realtà e culture diverse, con un attenzione particolare anche al socialismo umanitario, al solidarismo anche cattolico anch’esso senza rappresentanza, per cogliere e intercettare la forza delle tante scintille che si manifestano nel sociale o covano sotto la cenere. Espressione di bisogni, tensioni e risposte socialiste.
– Quindi nessuno sottovaluta l’importanza di dar vita ad una nuova forza politica, un nuovo partito di ispirazione socialista (forse salvo chi con il Pd pensa di averlo già), e nessuno sottovaluta il valore anche simbolico, oltre che reale, di “unire” socialisti e sinistra, invertendo l’immagine negativa di socialisti e di una sinistra che si sono sempre e solo divisi.
– Tutti riconoscono l’esistenza di un grandissimo spazio politico per un offerta di questo genere (una prateria), spazio che c’è nel mondo ed anche da noi, dove è evidente del vuoto e la debolezza della sinistra, ma è anche il probabile lo sfarinamento e implosione della destra.
– Sui contenuti: non si è volutamente discusso di programmi (anche se le questioni sono emerse con chiarezza). E’ stata messa in evidenza la gravità della situazione italiana, nella quale è aperta una grande questione democratica. Si sono indicati come temi prioritari della proposta politica (da sintetizzare in proposte semplici) la questione ambientale, il lavoro e il Sud o questione meridionale. Nella chiarezza che senta uno Stato programmatore e senza un ruolo decisivo delle Stato nessuno di questi argomenti potrà avere una risposta nella direzione da noi voluta, socialista.
– Si è quindi deciso che ciascuno di noi verificherà al proprio interno e ovunque la disponibilità di altri a condividere questa “idea”, ben sapendo che nessuna “idea” può realmente vivere se non si manifesta. Sul punto, anche del manifestarsi, un accenno è stato fatta alla possibilità di presentare una lista comune di ispirazione socialista alle prossime elezioni nazionali, (come conseguenza del lavoro politico, ma anche soluzione concreta per dare corpo a questa prospettiva), verificando inoltre da subito la disponibilità di altri a presentare liste comuni alle prossime elezioni amministrative.